Il superamento dell'uomo

 

di

 

Pagg. 116

Cm 14x21

ISBN 9788896753125

“Il superamento dell’uomo” è un libro devastante e al tempo stesso costruttivo: devastante in quanto demolisce tante di quelle “certezze” che ancora oggi vivono radicate nelle menti umane, costruttivo in quanto crea i presupposti per accedere a una nuova conoscenza in fieri; il tutto immerso in un concatenamento tra il comico, il satirico, l’ironico e il filosofico accento. Nel libro realtà e fantasia si fondono di continuo, non si sa dove o quando cominci l’una e finisca l’altra, vanno sempre a braccetto come una coppia inseparabile.


L’abitatore dei ghiacci, l’uomo malinconico, il misantropo, il misogino, il poeta, il difensore del silenzio, l’uomo contemporaneo, il folle, l’uomo ironico, il profeta, il pensatore, il genio, l’infelice, il sognatore, il suicida, l’esaltatore dell’ozio, l’io, nessuno, sono solo alcune delle figure che s’incontrano all’interno del libro. Le loro voci compaiono all’improvviso come dall’ignoto ed emergono come da un abisso insoliti enigmi. È possibile che queste voci siano in realtà un’unica voce o meglio una voce molteplice che racchiude tutte le voci del consorzio umano? Mirabile artifizio quello di creare una voce che è allo stesso tempo del passato, del presente e del futuro! Questo credo sia l’intento della voce narrante che con musici timbri e con inusitati suoni compone intense pagine dai ritmi vorticosi. Farsi condurre dalla musicalità delle parole, questo è l’invito al lettore. Ma chi sono i potenziali lettori di questo libro? Ce lo dice l’autore: «chi avrà provato uno scamuzzolo di quello che io ho provato in un solo istante di mia vita, ecco forse questo sarà il mio lettore». Non so se ci sarà un lettore che possa dire di aver provato uno scamuzzolo di quello che l’autore ha provato in un solo istante di sua vita, di sicuro potenziali lettori di questo libro non sono coloro che non hanno vissuto fino in fondo tutta quella sofferenza che alla fine a chi l’abbraccia per intero è concesso di riderci sopra.


Prefazione del libro

Sono passati diversi anni ormai da quella sera che vidi allontanarsi un uomo a passo tardo e lento finché svanì nel seno della notte tra le tenebre più scure, dopo aver lanciato lontano ciò che prima teneva in mano. La sua immagine nel buio m’impressionò non poco e volli sapere che cosa mai avesse gettato via di così grave. Brancolando tra l’oscurità, riuscii a trovare alcuni quaderni, precisamente quattro, in buono stato, ordinati e scritti in bella grafia, chiara e nitida. Non sapendo cosa farmene, cercai di raggiungere quell’uomo circonfuso dalla notte, ma inutilmente come inutili furono tutte le mie ricerche successive: non l’ho più rivisto. Chissà se fosse stato proprio lui l’autore di queste pagine che conservo con tanta cura e che custodisco con sommo zelo!
Lettore, non indugiarti nella vana ricerca di conoscerne l’autore, nessuno sa quale sia il suo nome né da dove venga, le uniche notizie che ci ha lasciato sono tutte racchiuse solo in queste carte da me rinvenute.
Un quaderno contiene i seguenti romanzi: “Il sonno etereo”, “Reminiscenze”, “Lo spirito libero”, “Il gioco dei sogni e della realtà”, “Il popolo”, “Terra”; contiene inoltre una commedia, “La commedia dell’ostia”, “Il libro delle torture di Necromio Hashas” e alcune lettere agli editori. Un altro quaderno contiene delle riflessioni filosofiche disposte sotto due titoli: “La grande indipendenza ovvero il trionfo dello spirito libero” e “Considerazioni inattuali ovvero pensieri di un nichilista”; nonché delle osservazioni sopra la matematica, la logica, l’epistemologia, accompagnate da formule e schemi arditi e inframmezzate da spartiti musicali inediti.
Poi c’è un quaderno contenente poesie e prose raccolte sotto i seguenti titoli: “I canti dell’ebbrezza e della libertà”, “Pose”, “Disquisizioni di un folle e sue altre dissertazioni”, “Favole”. Anche l’ultimo quaderno contiene poesie e prose e sono così raccolte:“Componimenti d’amore”, “Diario di un estraneo”, “I canti della solitudine e della follia”, “Satire e invettive”.
Purtroppo in ogni quaderno mancano numerosissime pagine, di sicuro furono strappate visto che sono rimasti i lembi laceri dei fogli. Io provai quella sera stessa e i giorni seguenti a cercare metro per metro nel luogo dove rinvenni i quaderni e nei dintorni quelle pagine mancanti ma non ne scorsi la minima traccia.
I romanzi sono praticamente inesistenti, tante sono le pagine mancanti
e forse non sono nemmeno romanzi. Due sono le raccolte di poesie e prose che presentano un numero minore di fogli strappati: “Diario di un estraneo” e “I canti della solitudine e della follia”; e proprio su queste ho fondato dopo molti anni il libro che io ho chiamato “Il superamento dell’uomo”, prendendo dei frammenti ora da un quaderno ora dall’altro e unendoli a formare le dieci parti del testo in un modo che più mi è sembrato adatto alla corrispondenza dei brani da me scelti. La Parte 1 è l’“Introduzione”, nella Parte 2 si trova “La giovinezza”, nella Parte 3 “La malinconia”, nella Parte 4 “La notte”, nella Parte 5 “La follia”, nella Parte 6 “L’amore”, nella Parte 7 “La scrittura”, nella Parte 8 “Il mondo umano”, nella Parte 9 “Il riso”, nella Parte 10 “Il superamento dell’uomo” che dà anche il titolo al libro.
Lettore, spero che tu ti possa saziare di questa lezione e non ti roda il dubbio di sapere cosa c’era scritto in quelle parti perdute.

 

Il superamento dell'uomo

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