di AA.VV.

Pagg. 108

Cm 29x31

La fantasia inquieta, curiosa, ha una gran parte nell'ispirazione di Pendini, quel suo bighellonare sempre in cerca di novità, quel suo captare con le antenne magiche di un istinto sensibilissimo gli umori delle mode, e quel suo divertirsi con oggetti raccattati, con emozioni che costano poco, come se avesse continuato ad arraffare i suoi progetti pittorici dai banchetti di Prato della Valle. Ma solo questa inestinguibile fanciullezza conosce la libertà di un eterno scoprire, la meravigliosa possibilità di ricominciare, e di poter chiudere gli occhi nella tranquillità della sera senza che i sogni abbiano troppo peso sul cuore. La sua pittura ha il fascino di un entusiasmo riservato ma senza incertezza, che comincia adagio, come improvvisando, ma che avanza implacabile, come il sole sulle meridiane e la luna nella notte, e che lega tutte le cose fino a farne un giocattolo perfetto in cui, senza tradire la maschera di uno scherzo, Pendini offre il suo biglietto omaggio per un sogno di autentica poesia e impagabile serenità.

Dalla prefazione di Camillo Semenzato