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E se gli studenti decidessero di essere davvero il futuro?

Anita Giunchi, dopo le avventure del primo libro “Non ne ho la minima idea”, approda nel mondo scolastico. A ventisette anni si trova a dover insegnare Storia alla 5a B dell'Istituto Tecnico di Ravenna, e per coinvolgerli nello studio della sua materia si inventa un lavoro di gruppo che... diventa qualcos'altro. Nel frattempo farà svenire la sua Preside, licenziare una giornalista, dimettere la segretaria del sindaco, ravvivare un amore sepolto da vent'anni, e cambiare la vita a quella classe di scalmanati che sceglierà, come suo candidato Sindaco della città, un Batman impegnato a cucinare a dovere la sua zuppa di cavoli e verza.

Perché in questo mondo dominato dal potere, la speranza può venire da una volontà pulita e piena di forza come quella dei nostri ragazzi, aiutati dagli adulti per superare le pastoie burocratiche, e dall'innocenza di un cuore puro e perciò emarginato come quello di un padre di famiglia che ha perso l'amore di sua moglie.

Come andrà a finire?

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