Circa 150mila, dice l'Eurispes, dunque è una realtà consolidata e integrata, che nel tempo si è unita nell'Unione Induista Italiana. Sembra inoltre un mondo variegato, non gerarchico, senza fondatore, dunque un qualcosa che non può essere definito, ma nemmeno disturba o si fa sentire, tanto che il dato di presenza nel nostro Paese quasi stupisce: com'è possibile che una religione dalla tale portata non venga quasi mai nemmeno nominata? Probabilmente per la sua inclusività e tolleranza, oltre che per la sua integrazione: per gli induisti non è un problema condividere le festività cattoliche, dato che la religiosità viene vista come un tutt'uno. D'altra parte è anche vero, come dice Svamini Hamsananda Giri, Vice presidente dell’UII in questa intervista, che l'induismo è vittima di molti pregiudizi e visioni semplicistiche nate dalla poca conoscenza di questa realtà variegata e complessa.
Proprio per venire incontro alla curiosità, da una parte, e per sfatare alcuni pregiudizi Andrea Berton ha scritto questo libro, in cui si può scoprire il ruolo della donna, per esempio (meno conservatrici degli uomini, come si può vedere in questa ricerca), e per aiutare la reciproca conoscenza, scoprendo che la maggior parte degli induisti vive in Italia da più di dieci anni, e ha la ferma intenzione di rimanerci.
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