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Floreana Nativo e "I Celti - Miti, storia e religione"!

La foto dell'Autrice con il suo libro "I Celti" è di Franca Pascoli, che ringraziamo
La foto dell'Autrice con il suo libro "I Celti" è di Franca Pascoli, che ringraziamo

Abbiamo chiesto a Floreana Nativo di parlarci brevemente del suo ultimo libro uscito per Panda Edizioni. Vediamo cosa ci ha risposto:

 

Com’è nata l’idea per questo libro?
Avevo già trattato l’argomento dei Celti quando ho realizzato, alcuni anni fa, una sceneggiatura per un mazzo di tarocchi, Universal Celtic Tarot, pubblicato da Lo Scarabeo Tarot. In effetti il mio interesse risale a molto prima, almeno quaranta anni fa, quando comprai un cofanetto della Mondadori con la raccolta dei Mabinogion (miti gallesi), le avventure di Cú Chulainn, Fionn e i suoi Fianna, mi sono appassionata e ho iniziato a cercare tutto quello che riguardava la mitologia celtica, soprattutto irlandese. Certo un saggio è una cosa diversa. Ho studiato le origini, i ritrovamenti archeologici, la calata dei popoli Indoeuropei e infine sono arrivata al popolo Celtico e alle sue infinite tribù. Ovviamente non è solo geografia e storia, ma ricerca del modo di vivere, della loro civiltà. Tutto ciò reso complesso dal fatto che loro avevano un geis (cioè un divieto sacrale) sulla scrittura, quindi quello che sappiamo lo dobbiamo ad autori latini (l’immancabile Giulio Cesare, Tito Livio e altri), ma principalmente a quei monaci amanuensi che con l’avvento del cristianesimo trascrissero i racconti orali che venivano tramandati, ovviamente visti con un’ottica cristiana.     

Durante gli studi che hai compiuto, cosa ti ha particolarmente colpita della popolazione celtica?
Il loro rapporto con la Natura. In effetti la loro religione è basata sulla Natura. I Templi sono i boschetti di querce, e sotto una quercia si effettuano i giudizi. Il loro alfabeto (a uso soprattutto dei druidi) è anche un calendario (Ogamico) e si basa sugli alberi. La terra, i fiumi non sono altro che la rappresentazione di una divinità. Purtroppo non c’era un legame fra le varie tribù e per questo non riuscirono a resistere al ben ordinato esercito romano. L’unica nazione che riuscì a preservare per lungo tempo le sue tradizioni fu l’Irlanda, perché circondata dal  mare. I loro miti hanno influenzati scrittori come Tolkien o Stephens e tanti altri.  

Ci racconti la genesi della bellissima copertina?
Premesso che, grazie al mio lavoro di sceneggiatrice, ho un rapporto particolare con i disegnatori, la scelta  dell’artista è venuta spontanea ricordando la copertina del precedente saggio sui Templari. L’autrice è Barbara Picotti di Tolmezzo che aveva interpretato perfettamente le mie richieste per quella copertina unendo alla presentazione realistica un intenso pathos. Credetemi, non è facile trovare chi riesca a capire cosa si vuole realizzare senza lunghe spiegazioni. È una questione di sintonia. A volte la scena deve essere rifatta più volte, con Barbara Picotti ci siamo subito capite. Per i Celti siamo state un po' insieme ed è nata la mia richiesta della figura del druido con il falcetto, il cervo sacro, il triskell, e lei ha approntato una tavola in cui gli elementi si fondono perfettamente in un’atmosfera quasi magica. A Barbara un grande ringraziamento perché, oltre alla bellezza estetica, la copertina è la perfetta introduzione all’argomento del libro.

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