Antonella Barina (Venezia, 1954).
Dagli anni settanta studia il divino femminile con ricerche e viaggi documentati fotograficamente, compiuti da sola o con i figli piccoli, in isole e coste del Mediterraneo; Messico, India,
Cina; Cuba, Brasile, Dahomey; Irlanda e Aran, Bretagna e Gavrinis, Gran Bretagna e Orcadi, Danimarca e Bornholm; Anatolia e Canarie.
Le sue poesie sono ripartibili in poesie dell’identità, del territorio, del viaggio, in allargamento prospettico fino alle astrali.
Scritte “in quanto abitante”, le “olistiche” che danno parola al territorio veneziano figurano nelle raccolte Madre Marghera–poesie 1967/1997 (edita in proprio 1997, selezione
Ed.Universitaria 2005), Canto dell’Acqua Alta (Ed.Universitaria, 2000), MestreNiente (“Edizione dell’Autrice”, 2003), confluite nella trilogia Opera Viva (Comune di Venezia, 2007). Quelle di
viaggio sono in parte autoedite in “Edizione dell’Autrice”, bimensile creato per rendere pubblica la propria produzione (tra le raccolte monografiche, Los girasoles de Ochún, Birds, Poesie
dei 50 anni, Inconosciuta, Benvenute ore piccole, Poesieinformadidea, L’Anguana salva) e in parte edite come l’astrale Turning – Le città della Luna (Empirìa, 2005). Dalle diverse opere,
pubblicazioni in miscellanee e riviste.
Altre pubblicazioni riguardano singoli racconti e saggi, tra cui La sirena nella mitologia (Mastrogiacomo, 1980).
Due i video, La pietra, la dea – Viaggio nei luoghi sacri del Mediterraneo insulare (1991) e Madre Marghera (1997).
Tra i testi teatrali rappresentati, la riscrittura per teatro dei bambini del Flauto Magico (1981), ed, edite, le commedie ambientalista La Fenice (1983) e storica Seicenta – Vita di Elena
Arcangela Tarabotti (1980), la favola poetica Il Vento (1995), il percorso drammaturgico Materno Ancestrale (1990-1997).
Dalla fine degli anni novanta si dedica esclusivamente alla produzione poetica, proseguendo con la poesia il “Progetto per un teatro condiviso” (in Per un teatro del vedere, Provincia di
Venezia, 1997), curando incontri poetici allargati promossi col criterio guida di “shatsu-poesia”. Tra i progetti editoriali realizzati Strix (1978-1979), Istar (1990-1995), Edizione
dell’Autrice (2003-).
Già collaboratrice di diverse riviste a partire da Effe, laureata in Comunicazioni di Massa nel 1979 presso il Dipartimento di Spettacolo del Dams all’Università di Bologna, dal 1981 lavora
come giornalista all’Ansa di Venezia, dove nel 1995 progetta tra l’altro il dossier Pechino (Quarta Conferenza Mondiale Onu sulla Donna) nel quale registra la crescita di attenzione al ruolo
dell’informazione come filone portante del femminile globale. Lo scacco che ne deriva la rinforza nella scelta di comunicare in modo pieno attraverso la poesia.
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